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Il contributo del cemento e del calcestruzzo all’economia circolare
20 giugno 2019

Il contributo del cemento e del calcestruzzo all’economia circolare

L'economia circolare e l’impegno alla mitigazione dei cambiamenti climatici sono questioni che riguardano da vicino i settori del cemento e del calcestruzzo, a partire dal recepimento di nuove direttive nazionali ed europee. E’ su questo punto che il 6 Giugno a Roma, presso la Biblioteca del Senato, si sono confrontati i settori produttivi della filiera Federbeton con i rappresentanti delle Istituzioni, della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, ICESP, ISPRA e ANCI e con il contributo dell’ETH di Zurigo. 
Le imprese, impegnate da anni nel recupero di materia e di energia all’interno dei propri cicli produttivi, sono pronte ad affrontare questa sfida, cruciale per il futuro dell’uomo sul pianeta, in virtù della capacità di dare nuova vita ai materiali di scarto, trasformandoli in materie prime e combustibili, alternativi ai fossili. Tuttavia, questo percorso di Sostenibilità deve fare i conti con diversi ostacoli esterni: difformità legislative, diffidenza a livello territoriale, mancanza di simbiosi industriale. 
Il convegno promosso da Federbeton in collaborazione con il Circular Economy Network e moderato da Maurizio Melis ha voluto inquadrare lo scenario attuale e illustrare le prospettive a medio termine, nonché l’impegno della filiera verso un futuro sempre più sostenibile. 
Lo stesso Melis ha poi voluto approfondire ulteriormente alcuni degli spunti raccolti durante il convegno, con due puntate di Smart City, in data 11 e 12 giugno, mentre Il Sole 24 ha realizzato un'intervista ad Antonio Buzzi, COO Cemento Italia, sulle tematiche del convegno.